PROROGA DEADLINE:

7 MAGGIO, 6 p.m.

CFP. I candidati sono invitati a inviare un abstract (max. tot 1500 parole), inclusa una breve bibliografia e un breve profilo biografico (un paragrafo) a:

moralphilosophy.eu@gmail.com

 

entro e non oltre il 7 maggio 2019, ore 18.00. In caso di valutazione positiva, sarà inviata conferma di accettazione immediatamente entro 5 giorni dalla data di ricezione. 

La conferenza ha al suo centro il tema “Etica e Società”. Tutta la filosofia di Anscombe è strettamente connessa con la vita e la realtà, nei suoi risvolti sociali ed etici. Si è dunque pensato a cinque sessioni al fine di meglio approfondire il tema considerando le differenti analisi presenti nel suo pensiero.

 

I. Sessione. La storia della filosofia.
G.E.M. Anscombe. Aristotele, Tommaso, Hume e Wittgenstein.
Anscombe aveva un profonda conoscenza dei grandi filosofi che hanno fatto la storia della filosofia dell’Occidente. Allieva di Wittgenstein ha dedicato nelle sue ricerche ampia attenzione al pensiero aristotelico-tomista e allo studio degli scritti di Hume, questi ultimi decisivi per la sua formazione. Seppur prese le distanze dal pensiero di Wittgenstein non smise di dedicarvisi per tutta la sua vita. Scopo di questa sessione è di approfondire in che misura il pensiero dei grandi autori è presente in quello di Anscombe, in che modo ne prese le distanze (non mancano pagine dense di critiche) e dove invece lo fece suo sino a determinare la sua stessa filosofia.

II. Sessione. Sul mistero della mente.
G.E.M. Anscombe. A partire dallo scritto Intention
Nel 1957 venne pubblicata la prima versione del saggio Intention, considerato uno dei capolavori filosofici della filosofia del Novecento. Uno scritto difficile che sta alla base della filosofia anscombiana. Non mancano i saggi critici su questa opera, molti dei quali solo di recente pubblicati. Scopo di questa sessione è approfondire che cosa Anscombe intendesse per “intenzione”, per quale motivo tale concetto fu per lei così determinante nello sviluppo di una teoria dell’azione e della filosofia della mente, considerando le implicazioni sociali ed etiche.

III. Session. Sull’etica.
G.E.M. Anscombe. A partire dal Modern Moral Philosophy
Il Modern Moral Philosophy, pubblicato nel 1958, presto divenne il manifesto della rinascita di un tipo di etica di stampo neo-aristotelico. In esso Anscombe denuncia l’erroneità del “consequenzialismo”, termine che stante al parere di Crisp venne proprio introdotto da Anscombe in questo saggio, e allo stesso tempo la necessità del recupero di un ordine teleologico nella morale per cui il soggetto è destinato a una fioritura (flourishing) sempre maggiore.

IV. Sessione. Sulla bio-etica e la dignità della vita umana.
G.E.M. Anscombe. La scienza e l’umano: confini e sviluppo.
Non mancano saggi che Anscombe dedicò a temi quali la dignità degli esseri umani, l’origine della vita, l’aborto, la contraccezione e l’eutanasia. Temi questi che oggi sono oggetto di ampie discussioni. Filosofa ribelle, fuori dagli schemi, non smise mai di parlare chiaro senza rinunciare o rinnegare le sue convinzioni. Interessante e di grande attualità sono in merito le sue riflessioni sull’Humanae vitae di Paolo VI.

V. Session. Sulla politica.
G.E.M. Anscombe. Libertà e democrazia.
Il 2 maggio 1956 presso la University of Oxford venne avanzata la proposta di conferire al presidente degli Stati Uniti, Harry S. Truman, la laurea honoris causa. Il “no” di Anscombe fu marcato e diede origine a quello che divenne poi il celebre saggio dal titolo Mr Truman Degree. Anscombe illustrò tutti i massacri di Truman paragonandolo Gengis Khan, Nerone e Hitler, dopo aver richiamato lo sgancio delle due bombe atomiche. Anscombe si interroga sul senso della guerra, sul male e ancora sulla libertà dell’uomo. Dedica poi altre pagine alla politica, alle minoranze e alle maggioranze, e al ruolo dell’autorità nello stato.